Vivi il basket 365, lui saprà ripagarti

Armani-Knicks – Vespizziamoci – Nel mio salotto coi divani bianchi si siede David Stern – Gli guardi le mani e pensi a quante mani di prime scelte hanno stretto

Stern con Galliani

Un oracolo. Poche frasi, poche parole, le più appropriate, che calzano come i vestiti dalle fatture d’alta moda degli uomini della security Nba. Avere a che fare da vicino con David Stern è un’esperienza interessante. Se c’è l’uomo della diplomazia, se c’è l’uomo della misura portata all’eccesso, questo è il buon David. Gli guardi le mani e pensi a quante mani di prime scelte hanno stretto. Lo guardi e pensi: “No, non può essere venuto qui in aereo come i comuni mortali. Si è teletrasportato. “Qui a Milano? Sono venuto particolarmente volentieri. Milano ha un preciso significato professionale per me”.
In che senso Mr Stern?
“Era il 1984, l’anno in cui, in uno dei confronti europei tra squadre del vecchio continente e team statunitensi, ci fu il match tra Milano ed i New Jersey Nets. Quella partita in Europa rappresentò il mio primo viaggio fuori dagli Usa in qualità di commissioner”
Da allora di strada ne è stata fatta molta quanto a partite tra i due continenti.
“Nel tour 2010 tocchiamo Milano, Parigi, Londra e Barcellona. Senza dimenticare le squadre di Eurolega che verranno a giocare in Usa in queste settimane. Penso al Cska Mosca o al Caja Laboral. E’ un momento interessante così come lo sono questi incontri internazionali. Ma non dimentichiamo le partite a Mexico City e in Cina. E il campionato del mondo appena disputato in Turchia. Voglio ringraziare Jordi Bertomeu, mio collega dell’Eurolega per la splendida collaborazione”.
Mi permetta. Si sta dimenticando la partita di regular season che si giocherà a Londra. Il back to back Toronto-Nets alla O2 Arena. Dopo quella ci sono altri match del genere in programma?
“Non lo sappiamo al momento, ma è un inizio importante. Non si tratta della prima partita di regular season giocata in assoluto fuori dai confini statunitensi. Speriamo comunque di vederne di più”.
Passiamo alle spine nel fianco. La prima, la questione lockout. Come crede che se ne uscirà? I giocatori faranno davvero sciopero nella prossima stagione? Il sindacato troverà l’accordo con voi?
“Abbiamo e stiamo parlando molto. Abbiamo fatto grandi progressi. Siamo ottimisti sul fatto che ce la faremo. Tutti noi siamo davvero molto coinvolti nella fase negoziale. Ci siamo messi a disposizione dei giocatori. Mi potrà fare di nuovo una domanda del genere in primavera”.
Seconda spina nel fianco: la questione sicurezza, dopo l’allerta attacchi agli interessi statunitensi da parte degli islamici. Il tour ne risente?
“Stiamo prendendo le giuste misure di sicurezza. Quello che possiamo dire è che siamo in stretto contatto con tutte le ambasciate locali e stiamo facendo del nostro meglio perché tutti, anche i media, vivano questi eventi in tutta sicurezza”.
Terza spina nel fianco: Lebron James che afferma alla Cnn che le critiche che gli sono piovute addosso per la sua scelta di giocare a Miami hanno anche un fondamento di odio razziale.
“Non è certo questo il motivo delle critiche. Vorrei poter dire che l’America è un paese perfetto, che ha superato completamente il problema razziale. Non è così ma comunque in tutta questa storia l’odio razziale non c’entra”.
Dunque godiamoci il match milanese.
“Ho un aneddoto, sempre riferito alla famosa partita del 1984, la prima in Europa da commissioner”.
Ce lo racconti.
“In un momento di euforia un giocatore, non dirò chi, prese in braccio un arbitro e gli fece fare un giro di campo. Vi assicuro che questo oggi non succederà”.

Lascia un commento

Basic HTML is allowed. Your email address will not be published.

Subscribe to this comment feed via RSS